lunedì 5 maggio 2014

OMOSESSUALI, RIBELLIAMOCI !


Ripropongo la visione di questo vecchio video perchè è esattamente questo quello che non voglio diventare.
Domenica 24 novembre 2013 davanti alla cattedrale di San Juan di Buenos Aires, in Argentina, è stato svelato al mondo un piccolo spaccato di cultura omosessuale/femminista/abortista contrapposto a quella cattolica, smontando in pochi istanti decenni di luoghi comuni.

Mentre all’interno della cattedrale 700 persone stavano pregando accompagnate dal vescovo, monsignor Alfonso Delgado, un nutrito gruppo dei cosiddetti paladini dei nuovi diritti ha tentato di attaccare i fedeli, cercando di entrare all’interno della cattedrale. Decine di giovani cattolici hanno pacificamente impedito l’ingresso della Chiesa creando un lungo cordone umano intonando canti religiosi e preghiere. Come si può vedere nel video qui sotto, attivisti di associazioni femministe e omosessuali hanno risposto sputando loro in faccia, picchiandoli, umiliandoli, insultandoli, scambiandosi effusioni omosessuali ed infine bruciando una foto di Papa Francesco al grido “Se il papa fosse una donna l’aborto sarebbe legale”. (Fonte)
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Ho scelto, tra le tante, la seguente "conversazione" perchè è una delle poche prive di minacce esplicite. Le altre sono già oggetto di denuncia alla polizia postale. Alcuni amici criticano il fatto che sostengo l'inutilità di fare conversazione con "l'attivista lgbtqi". Questo post non vuole essere una risposta a questi amici ma un invito agli omosessuali a ribellarsi.


Gli "attivisti gay" si lamentano continuamente del fatto che "la comunità omosessuale" non è unita e compatta e che si disinteressa di quella che loro chiamano "lotta per i diritti lgbt". Loro sono quelli che "si fanno il culo" per ottenere i "diritti" mentre tutti gli altri omosessuali se la spassano e se la divertono. "L'attivista gay" non è molto ben visto dagli omosessuali, è noioso e rompipalle, ma organizza il gay pride, il Gay Village, Torre del Lago... insomma tutte attività spiccatamente "culturali", occasioni uniche per dilettarsi nell'occupazione principale di ogni gay che si rispetti: trovare chi portarsi a letto. Ma no, lo so... i gay fanno anche altro, come per esempio.... mmmh.... vediamo... beh, ora non mi viene in mente. "L'attivista gay" ti attacca rabbiosamente se sei un omosessuale non allineato e non ti batti per "certi diritti" o almeno pretende da te che te ne stia buono e zitto. E gli omosessuali lo fanno, pur di non essere rifiutati dalla "comunità", obbligati a farsi la tessera arci... se si vogliono "divertire". Gli omosessuali "dissidenti" sono la stragrande maggioranza, ovviamente, ma vengono intimiditi da quattro estremisti rumorosi e preferiscono cedere al ricatto.

Ribelliamoci a questa dittatura, mandiamoli a casa. Il loro modo di operare non fa altro che infangare l'immagine di noi omosessuali che non siamo affatto come gli "attivisti gay". Dobbiamo ribellarci perchè usurpano un diritto di rappresentanza che non gli spetta, perchè vogliono ridurci ad essere come loro, dei frustrati fuori dal mondo, e attirano su di noi tutto il giusto malumore di chi difende la libertà di esprimere le proprie convinzioni.

Ribelliamoci, perchè siamo la maggioranza e siamo più forti. Sono falsi perchè li fuori non c'è un mondo che odia gli omosessuali, perchè gli omosessuali, quelli veri,  vogliono essere trattati come tutti gli altri e vogliono essere apprezzati o disprezzati per le loro azioni e per le loro qualità e non per il loro orientamento sessuale. In Italia gli omosessuali sono la "categoria" meno bullizzata e discriminata e non esiste alcuna emergenza omofobia. Anzi, se qualcuno bisogna accusare, sono proprio gli attivisti gay che, col loro comportamento violento, ci attirano antipatie e in alcuni casi soprusi o maltrattamenti. Hanno ragione i miei amici Jean-Pier Delaume-Myard e Robert Oscar Lopez quando dicono che i peggiori nemici degli omosessuali sono gli attivisti lgbt.


Ribelliamoci a questo stato di cose e riprendiamoci il nostro diritto di scegliere da chi vogliamo essere rappresentati e il diritto di non subire quell'immagine orribile e squallida che ci viene appioppata a causa di questi quattro patetici agitatori che non si fila nessuno.

Manuel