Lo vedi? sono più grosso di te adesso, ma tu prendimi in braccio lo stesso.
Stringimi forte, chiudi gli occhi e sogna con me.
Ricordi mamma, quando piangevo e ti svegliavo di notte?
E tu, piena di sonno, mi portavi alle guance.
Il tuo odore mi faceva fare pace col mondo.
Ricordi mamma, quando battevo le tue pentole col mestolo?
E tu, con pazienza, mi lasciavi crescere.
Il tuo sorriso mi incoraggiava.
Ricordi mamma, quando il babbo mi tolse le rotelle?
E tu, col cuore in gola, seguivi la mia strada.
Le tue mani giunte, orgogliosa di me.
Ricordi mamma, i miei capricci per non studiare?
E tu, seduta accanto a me, sommavi le mele con le pere.
Una fetta di torta, per premiare i miei passi in avanti.
Ricordi mamma, quando urlavo la mia indipendenza?
E tu, accettavi le lacrime, scambiandole con abbracci.
Fiera del tuo bimbo che diventava un uomo.
No, mamma, e ora cosa fai?
Non piangere, che oggi e la tua festa e io ti ho portato un regalo.
Scartalo piano, apri la scatola.
Non è vuota, mamma, è piena di tutti gli abbracci che non mi hai dato.
Di tutti i pianti che non hai consolato.
Di tutte le ferite che non hai curato.
Di tutti gli sguardi che non hai compreso.
Apri quella scatola, mamma,
che è piena zeppa
di una cosa che si chiama... perdono.
Ecco, inizia la sera,
accendiamo la candela,
è il nostro momento,
tuo e mio, mamma.
Grazie Al, Labe, Ad e tutte le mamme inutili. |